La rinascita della gestione attiva: il ritorno dell'ampiezza del mercato
Azionario: come massimizzare l’alfa di mercato
Dopo un periodo caratterizzato da un mercato molto ristretto e da una volatilità relativamente bassa, gli investitori stanno rivalutando l'esposizione dei propri portafogli. Il recente calo della concentrazione estrema del mercato azionario dovrebbe offrire maggiori opportunità ai gestori attivi più abili nell’ottenere rendimenti superiori al benchmark.
Quali risultati ha ottenuto storicamente la gestione attiva nei mercati globali?
Le azioni globali sono un’asset class in cui, storicamente, i gestori attivi hanno in media aggiunto valore in media assumendosi un livello maggiore di rischio attivo. Se consideriamo i periodi di 10, 15 e 20 anni terminati il 31 marzo 2025, i dati sono chiari: i migliori gestori sono stati in grado di ottenere extra rendimenti annualizzati del 2%-4% nel lungo termine.
Questi risultati sollevano una domanda: qual è il giusto livello di rischio attivo per ottenere risultati di questo tipo in modo sostenibile?
Secondo la Legge Fondamentale della Gestione Attiva, sviluppata da Richard Grinold e Ronald Kahn nel 1999, il rendimento attivo ottimale si basa su due fattori: competenza e ampiezza.
A influire sulla capacità di generare alfa da parte di un gestore sono dunque la sua abilità di previsione e il numero di scommesse indipendenti che effettua. È importante valutare la coerenza della generazione di alfa nel tempo attraverso diverse condizioni di mercato per distinguere correttamente tra competenza e fortuna.
Il secondo fattore da tenere in considerazione è l'ampiezza del mercato. Un indice dominato da pochi titoli di grandi dimensioni può rendere difficile per i gestori attivi dimostrare il valore del proprio approccio se non sono esposti a tali titoli, anche quando le altre scelte azionarie che compiono sono valide.
Come si traduce quanto abbiamo appena detto nelle attuali condizioni di mercato?
Con il miglioramento delle aspettative relative ai titoli non statunitensi e l'ampliamento dei fattori di crescita all'interno dell’azionario Usa, le opportunità attive per gli investitori sembrano in espansione. A giudicare da diversi indicatori tecnici, il mercato apparirebbe inoltre in fase di transizione verso un periodo di maggiore ampiezza, una circostanza che potrebbe aprire la strada a una rinascita dei vantaggi della gestione attiva. Come suggerito dai dati, infatti, in un periodo di maggiore ampiezza i gestori esperti hanno maggiori probabilità di essere ricompensati per l'assunzione di rischi attivi: potremmo dunque assistere a un miglioramento dei tassi di successo in tutto lo spettro di rischio. In un contesto di rendimenti più bassi, anche il valore dell'alfa può essere piuttosto consistente. Mentre l'investimento passivo ha esercitato una maggiore pressione sull'investimento attivo, affinché dimostrasse il proprio valore in termini di costi, ora potrebbe essere il momento per i gestori attivi di ricordare agli investitori perché valgono il premio.
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