6 ragioni spiegano perché l’automazione sia destinata ad accelerare
Lo scoppio della pandemia ha sostenuto l’automazione, ma la tesi di investimento a lungo termine si basa anche su diversi altri trend.

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L’automazione è da tempo presente nel settore manifatturiero, in quanto le società cercano di migliorare la produttività e produrre beni di alta qualità secondo standard specifici. Riteniamo però che il livello di automazione aumenterà nettamente, poiché la nuova rivoluzione “smart manufacturing” è appena iniziata.
Nel breve termine, la pandemia ha incrementato la necessità di innovazione, sostenuta anche da diversi fattori strutturali.
- La pandemia di Covid-19 e il distanziamento sociale/disponibilità di lavoratori
Se le società avevano bisogno di essere convinte, la crisi legata al Covid-19 ha certamente evidenziato i benefici dell’automazione. In diversi settori l’attività si è infatti fermata a causa dei lockdown imposti per contenere la pandemia.
Anche nel quadro delle riaperture, le misure di distanziamento sociale potrebbero limitare la capacità delle fabbriche. Pertanto, un livello più elevato di automazione sosterrebbe la produttività riducendone le possibilità di future interruzioni.
- Crescita dell’e-commerce
La pandemia ha alimentato anche l’inarrestabile ascesa dell’e-commerce dato che sempre più consumatori sono passati allo shopping online in seguito alla chiusura dei negozi fisici. In realtà la tendenza era già in atto.
Anche prima del Covid-19, il settore dell’automazione dei magazzini stava registrando una maggiore accelerazione dell’adozione dell’automazione. Riteniamo pertanto che il trend prenderà slancio, nel quadro dell’incremento della penetrazione dell’e-commerce dovuto alla pandemia.
- Aumento dell’innovazione nell’ambito della robotica
I progressi sul fronte della robotica e dell’intelligenza artificiale (IA) hanno consentito di creare robot in grado di svolgere molte più attività rispetto al passato. Il miglioramento della tecnologia integrata, come i sistemi di visione in 3D, permettono ai robot di “vedere” dove si trovano nello spazio. Si è quindi osservata l’ascesa dei “cobot” (robot collaborativi) che possono lavorare in sicurezza con impiegati umani e presentano una gamma di abilità più avanzate, in particolare nell’ambito delle attività non ripetitive.
Queste nuove competenze consentono di ampliare la gamma di applicazioni. In passato l’automazione era associata al settore automobilistico, ma un numero crescete di robot viene utilizzato in ambito tecnologico e in altri settori, come food & beverage. I robot sono ora in grado di svolgere attività manuali in modo più flessibile, per esempio mansioni di assemblaggio e ispezione.
Anche l’innovazione delle comunicazioni riveste un ruolo fondamentale nell’adozione dell’automazione. L’inattività rappresenta un grosso problema per i programmatori di robot. Se un input impiega troppo tempo a essere ricevuto ed elaborato, l’utilizzo di robot sarà troppo limitato. Il 5G e le nuove reti di comunicazione wireless teoricamente consentono di risolvere il problema dell’inattività e di introdurre l’IA su cloud, creando nuovi mercati per la robotica.
Inoltre, con l’aumento delle innovazioni, tramite le economie di scala il costo di produzione e acquisto di tali robot diminuirà. Di conseguenza, potranno essere utilizzati in diversi settori e per diverse applicazioni, poiché saranno molto meno costosi.
- Nuovo focus sulla resilienza della filiera
Il Covid-19 ha fatto emergere l’importanza di filiere solide e flessibili, dopo un 2019 difficile in cui le tensioni geopolitiche tra USA e Cina hanno spinto le società a rivedere le proprie.
Al momento le aziende stanno prendendo in considerazione il ritorno delle filiere onshore, l’ulteriore regionalizzazione e il dual sourcing (approvvigionamento da due fornitori). Gli sconvolgimenti causati dai lockdown in diverse regioni e con tempistiche differenti hanno fatto emergere l’insufficiente resilienza della filiera.
Secondo uno studio recente di Bank of America Merrill Lynch, oltre l’83% dei settori dipendenti da filiere estere stanno prendendo in considerazione di modificarle, o hanno già messo in atto piani in questo senso. Un fattore importante è la possibilità di integrare l’automazione nelle fabbriche in prossimità dei mercati interni.
- Fattori demografici
Il quinto fattore strutturale da considerate è dato dalle dinamiche demografiche. L’età della popolazione attiva nei principali cinque Paesi produttori a livello mondiale inizia a salire. Anche in Cina. Negli USA, l’età mediana degli operai è superiore di oltre due anni rispetto alla media nazionale, e il 25% dei lavoratori del settore ha più di 55 anni. Secondo una recente indagine della Fed di Richmond, si assiste quindi al più grande divario in termini di abilità nelle società manifatturiere.
Come si può risolvere tale problematica? La soluzione più ovvia è il ricorso a robotica e automazione.
- Maggiore attenzione verso efficienza energetica e sostenibilità
Di recente, sono stati annunciati pacchetti di stimoli fiscali nei Paesi avanzati a sostegno delle economie post-pandemia. I riflettori sono puntati sulla sostenibilità e sulle soluzioni alla crisi del cambiamento climatico, grazie alla ripresa della domanda.
A nostro avviso l’automazione svolge un ruolo importante nel miglioramento della produttività manifatturiera, e di conseguenza dell’efficienza energetica. Per esempio, le nuove innovazioni permettono di ridurre il controllo umano sulle linee di produzione, e pertanto di aumentare il volume di produzione e tagliare gli sprechi.
In conclusione, ci sono diverse motivazioni per cui le società potrebbero optare per una maggiore automazione. Tale view è supportata anche da un’indagine proprietaria della nostra Data Insights Unit. Tale studio mostra che tutte le tipologie di società prevedono un aumento del budget per l’automazione industriale nei prossimi 2-3 anni.

In realtà il driver principale di tale incremento non è il settore manifatturiero, ma piuttosto le aree di magazzini e logistica, che con maggiore probabilità amplieranno i propri budget e presentano quindi un potenziale di crescita dell’automazione maggiore.

In qualità di investitori, tali sviluppi ci sembrano molto interessanti poiché confermano il fatto che la crescita delle società produttrici di robot non dipende solo dai clienti automotive tradizionali. La domanda si sta espandendo ad altre aree del comparto manifatturiero e si sta spostando dalle fabbriche alla filiera produttiva e alle reti logistiche.
In tutti i settori l’automazione può comportare un aumento della produttività, una riduzione dei costi del lavoro e una maggiore efficienza energetica. Le recenti innovazioni hanno reso i robot più agili che mai e incrementato i possibili utilizzi; la domanda di soluzioni per l’automazione è pertanto in aumento e caratterizzata da una minore ciclicità.
L’automazione è solo un’area del tema di investimento smart manufacturing. Vediamo inoltre un forte potenziale di crescita di hardware avanzati per la produzione (es.: laser), i provider di dati e analitica software, fornitori di materiali avanzati e gli esperti del settore, che vantano un posizionamento unico in determinati mercati finali e sono quindi esposti al valore di tali innovazioni.
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