Ecco i settori e gli stili che performano meglio con il calo dell’inflazione
Come dovrebbero posizionare i portafogli gli investitori?
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Nel corso del 2023, il consistente calo dell’inflazione statunitense ha alimentato le speranze di aggressivi tagli dei tassi da parte della Fed. Tuttavia, da allora, il mercato è passato da scontare sei-sette tagli dei tassi ad appena due. La crescita economica si è dimostrata più resiliente e l’inflazione più alta del previsto, così le aspettative di tagli dei tassi sono state ridimensionate. Il presidente della Fed, Jay Powell, ha recentemente affermato che la banca centrale impiegherà "più tempo del previsto" per raggiungere il suo obiettivo per l’inflazione del 2%.
Fatta questa premessa, si prevede ancora che, quest’anno, l’inflazione scenderà al 2-3% e, entro il 2025, il tasso IPC headline negli USA tornerà probabilmente molto vicino all’obiettivo della banca centrale del 2%. Ciò dovrebbe spalancare le porte al primo taglio, più avanti, nel corso del 2024. In un mondo in cui l’inflazione è destinata a scendere, gli investitori come dovrebbero posizionare i loro portafogli, in termini di settori e stili azionari?
Quali sono gli stili e i settori azionari?
Prima di analizzare l’impatto dei diversi contesti inflazionistici, le tabelle 1 e 2 forniscono una sintesi dei diversi stili e settori azionari. Viene mostrato il beta per illustrare la sensibilità della strategia d’investimento rispetto alla performance del mercato nel suo complesso.
Ad esempio, gli stili azionari più difensivi, tra cui quelli Value e High dividend yield, o i settori come le utility e il sanitario, evidenziano un beta inferiore a uno. Queste sono le aree che tendono a sovraperformare quando il mercato registra un sell-off. Di contro, gli stili ciclici, come le Small cap o i titoli Growth, o settori come i consumi discrezionali e l’energia, sono più sensibili alla performance del mercato.
I settori contano per la performance degli stili azionari
Abbiamo accennato al fatto che alcuni stili azionari presentano caratteristiche più difensive rispetto ad altri, e ciò, in parte, è dovuto alla rispettiva composizione settoriale. La tabella 3 fornisce un'istantanea della distribuzione settoriale dei diversi stili azionari rispetto al mercato nel suo complesso.
Gli stili azionari come Miminum volatility e High dividend yield, che sono di natura più difensiva rispetto al mercato nel complesso, hanno una ponderazione maggiore su settori come quello sanitario e dei beni di prima necessità. Lo stile Growth, invece, presenta un beta più elevato ed è dominato dal settore IT (tech). Tuttavia, queste esposizioni settoriali sono dinamiche e possono variare nel corso del tempo. Ad esempio, rispetto a vent’anni fa, lo stile Small cap ha aumentato la quota di società finanziarie e immobiliari, e ha ridotto l’esposizione ai settori tecnologico e dei consumi discrezionali.
Definizione del contesto inflazionistico
Esistono diversi modi per considerare la relazione tra la performance dei vari stili azionari e il contesto inflazionistico. Qui abbiamo utilizzato il tasso IPC headline, ma siamo ricorsi anche ad altri parametri per l’inflazione, come il tasso IPC core e le aspettative del consensus sull’inflazione. I risultati relativi all’uso del tasso IPC core sono a livello generale simili, mentre non abbiamo riscontrato alcuna relazione significativa tra la performance dei diversi stili azionari e il contesto inflazionistico definito dalle aspettative del consensus sull’inflazione.
Il grafico 1 mostra come abbiamo stabilito i regimi inflazionistici sulla base di diversi intervalli per l’IPC a partire dagli anni Settanta. Abbiamo visto che l’inflazione, generalmente, resta in ciascuno dei regimi inflazionistici per un’uguale quantità di tempo. Fanno eccezione i periodi di deflazione, che abbiamo escluso nella nostra analisi poiché si verificano raramente.
Come si comportano i settori azionari in diversi regimi inflazionistici?
Abbiamo suddiviso i settori in difensivi e ciclici sulla base della loro sensibilità al mercato nel suo complesso. Il grafico 2 mostra che la maggior parte dei settori difensivi sovraperforma quando l’inflazione è elevata, poiché sono più resilienti all’incremento dei prezzi. I consumatori, in ogni caso, devono acquistare beni di prima necessità, come gli alimenti e l’assistenza sanitaria. Fanno eccezione i servizi di comunicazione, che sembrano registrare un andamento non brillante in tutti i contesti inflazionistici.
Al contempo, alcuni settori ciclici, come quelli energetico e dei titoli finanziari, tendono a registrare risultati positivi quando l’inflazione è elevata (grafico 3). Il reddito del settore energetico dipende dai prezzi del petrolio e del gas, che sono una componente chiave del tasso IPC headline. I titoli finanziari conseguono tendenzialmente buoni risultati in un contesto d’inflazione e tassi d’interesse elevati. Infatti, il reddito netto ottenuto dalle banche aumenta.
Al contrario, i titoli ciclici, come la tecnologia e i beni di consumo discrezionali, generalmente sovraperformano quando l’inflazione è bassa. La ragione risiede nel fatto che, quando l’inflazione è poco elevata, i tassi d’interesse tendono a essere ridotti. I titoli tecnologici sono più sensibili ai rialzi dei tassi d’interesse, poiché generano una quota considerevole dei loro utili nel futuro, quindi, questi flussi di cassa futuri vengono scontati a un tasso più elevato. Per quanto riguarda il settore dei beni di consumo discrezionali, alcuni titoli presentano un’esposizione significativa alla tecnologia, così da agevolare il proprio business. Allo stesso tempo, quando l’inflazione aumenta, i consumatori danno solitamente priorità alle spese per beni essenziali, piuttosto che alle spese discrezionali per beni e servizi.
Come si comportano gli stili azionari in diversi regimi inflazionistici?
Gli stili azionari più difensivi ottengono tendenzialmente risultati migliori quando l’inflazione è elevata (grafico 4). Sia i titoli caratterizzati da una volatilità minima che quelli con dividendi elevati hanno una maggiore esposizione verso i settori difensivi. Nel contempo, gli indici High yield dividend e Value presentano una maggiore concentrazione di società nel settore energetico, che beneficiano di un contesto caratterizzato da un’inflazione crescente.
Tuttavia, lo stile Momentum tende a registrare una buona performance quando l’inflazione è bassa, anche se è più difensivo rispetto al mercato. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che questi titoli traggono vantaggio dalla ripresa dei titoli azionari più in generale, quando l’inflazione e i tassi sono bassi. Negli ultimi tempi, lo stile Momentum è stato influenzato anche da una maggiore concentrazione di titoli tecnologici, che tendenzialmente ottengono buoni risultati quando i tassi d’interesse vengono tagliati.
Negli stili più ciclici, il Growth e Quality in genere sovraperformano quando l’inflazione è bassa (grafico 5). Entrambi i settori hanno una ponderazione elevata nella tecnologia. Tuttavia, lo stile Quality non manifesta un risultato chiaro quando l’inflazione è alta, a differenza dei titoli Growth, che registrano performance deludenti. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che l’indice per lo stile Quality è maggiormente investito in settori difensivi.
D’altro canto, le Small cap si comportano come gli stili più difensivi, poiché conseguono risultati migliori quando l’inflazione è alta, piuttosto che bassa. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che le Small cap presentano una ponderazione maggiore in alcuni settori difensivi e nei titoli finanziari.
Conclusioni
L’inflazione Usa si attesta al momento attorno al 3,5%, nel range tra il 3 e il 5%. I settori e gli stili azionari più difensivi in genere conseguono risultati positivi in questo scenario inflazionistico. Tuttavia, anche i settori ciclici, come quello energetico e i titoli finanziari, tendono a sovraperformare. Al contrario, i titoli Growth, tecnologici e del comparto dei consumi discrezionali solitamente arrancano in questo contesto. Ma questi titoli hanno registrato buoni risultati nell’ultimo anno, poiché l’inflazione è scesa dal 5%, e sono stati sostenuti da utili migliori. A fronte di un calo dell’inflazione al 2-3% quest’anno, guardando ai pattern storici, lo stile Momentum e i titoli tecnologici sono quelli che potrebbero sovraperformare.
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