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Tutti i CEO hanno in mente (e temono) i "cigni neri" che potrebbero minacciare i loro business. La natura stessa dei "cigni neri" rende questo compito molto complesso.
Alcuni scienziati sostengono che l'attuale crisi pandemica fosse in realtà una minaccia già nota e forse inevitabile. Che si tratti o meno di un "cigno nero", il Covid-19 sta avendo un impatto sociale ed economico drammatico. La domanda per gli amministratori delegati oggi è "quanto è resiliente il mio business?"
È proprio questo il principale tema di discussione in tutti i team di management delle società del FTSE 100. Come continueremo a essere operativi se una porzione significativa dello staff si ammalerà? Come possiamo tentare di rallentare la diffusione del virus? Come si può mantenere invariato il livello del servizio? Ma soprattutto, come garantire la sicurezza del nostro personale?
Le società di gestione degli investimenti, come Schroders, devono affrontare anche un'altra sfida particolare: siamo sicuri che le operazioni di trading continueranno, indipendentemente dal numero di assenze a livello di personale?
Per le società che hanno iniziato solo di recente a preoccuparsi di come rispondere ad alcune delle questioni più generali, potrebbe essere troppo tardi per fornire soluzioni efficaci.
Per quelle che invece si sono preparate per questo tipo di "cigni neri", la risposta risiede in parte nella tecnologia, anche se la cultura aziendale e le relazioni sociali con la forza lavoro sono di eguale importanza.
La solidità di tale "contratto sociale" è di cruciale importanza in fasi di crisi, ed è messa alla prova proprio in questo momento.
Le società con una visione proiettata al futuro hanno lottato ? a ragione ? per offrire il miglior ambiente di lavoro possibile, che si tratti ad esempio di una palestra all'avanguardia o della disponibilità di un medico in loco, o magari anche di un dentista. Oggi tuttavia, considerando la pandemia del coronavirus, ciò rappresenta soltanto il primo livello di tale contratto.
Il prossimo livello, come sta diventando sempre più chiaro, sarà la prova per stabilire se una società si preoccupa del suo staff ? e degli interessi dei suoi clienti ? quando il sistema viene esposto a livello di stress estremi.
Al cuore della soluzione risiede la tecnologia. Abbiamo iniziato a guardare in questa prospettiva quando sono diventato Chief Executive di Schroders nel 2016. Il management aveva compreso che per stabilire una reale collaborazione all'interno dell'azienda e per rendere il sistema resiliente, la soluzione era rappresentata dalla tecnologia. L'obiettivo era rimuovere qualsiasi ostacolo per rendere il lavoro flessibile.
Offrendo al personale la possibilità di lavorare in modo veramente agile, si instaura un profondo rapporto di fiducia. Abbiamo quindi deciso di investire in questa direzione. Il primo passo è stata l'introduzione di un sistema che permettesse alle persone di lavorare ovunque, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, tramite un semplice login. In questo modo i nostri dipendenti possono accedere ai sistemi che utilizzerebbero generalmente dall'ufficio: i nostri customer service possono parlare con i clienti, mentre i nostri fund manager possono occuparsi di trading.
Ciò ci ha permesso di dare la possibilità al nostro staff di lavorare nel modo che ritengono migliore. Non si tratta soltanto di poter lavorare da casa, ma anche di potersi aggregare ad altri team nei nostri nuovi uffici. L'edificio, dopo tutto, è stato costruito con l'obiettivo di permettere questa tipologia di lavoro agile. La collaborazione tra team è cresciuta in
modo esponenziale.
Di conseguenza, quando qualche settimana fa abbiamo deciso di adottare la modalità di lavoro di alternanza tra squadre, non ci sono stati disagi.
Le decisioni prese diversi anni fa per offrire una vera flessibilità ai nostri dipendenti ci hanno permesso di trovarci in una posizione di forza nell'attuale situazione.
La prima sfida - dividere più di 5.000 persone in 34 sedi in due squadre, che avrebbero alternato il lavoro da casa a quello in ufficio - è stata semplice. Abbiamo cominciato in Asia a inizio anno per poi estendere questa modalità a livello globale.
Questa settimana il secondo step, sulla base delle nuove indicazioni governative, è stato lo spostamento verso la modalità "minima presenza vitale", assicurando la copertura necessaria in ufficio, con gran parte del personale che lavora da casa.
Anche questo cambiamento è stato semplice ed efficiente. In tal senso è stato fondamentale avere a disposizione una tecnologia affidabile e versatile.
Con i nostri desktop virtuali, i gestori dei fondi, gli analisti e i trader possono lavorare esattamente nello stesso modo, che si trovino a casa o in ufficio. Essi hanno adottato immediatamente quegli strumenti che hanno trasformato le nostre pratiche di lavoro. I vecchi processi manuali sono stati spazzati via da Aladdin, uno strumento per la gestione del rischio e del portafoglio. Gli strumenti di collaborazione, le applicazioni per la messaggistica e per le chat live aiutano i trader a coordinarsi con i fund manager e i team operativi, mentre Bloomberg IB Chat e Symphony permettono di avere uno scambio di messaggi in sicurezza con i broker e le controparti. La lista delle nuove tecnologie che abbiamo adottato è molto più lunga, e ognuno di questi strumenti è a disposizione dei nostri team.
Ciò significa che oggi sto scrivendo questa nota da casa. Io e il resto della società possiamo lavorare lontani dall'ufficio con fiducia, indipendentemente dai compiti che svolgiamo. Questo approccio ci permette di proteggere le nostre operazioni aziendali, ma soprattutto di assicurarci che i nostri dipendenti siano al sicuro e di contribuire a limitare la diffusione del virus.
Onestamente credo che qualsiasi business dovrebbe funzionare così. Non si tratta solo di lavoro flessibile. La questione riguarda la profondità del nostro contratto sociale con i dipendenti, la fiducia che riponiamo in loro in qualsiasi momento, con o senza crisi.
Nessuno può sapere quale sarà o quando arriverà il prossimo cigno nero, ma ciò non deve impedire alle aziende di farsi trovare pronte. E ciò che lo rende possibile è l'incoraggiamento dei dipendenti grazie alla tecnologia in costante evoluzione.
Più in generale, bisognerebbe ricordare che i due milioni di persone che lavorano nella "gig economy" non possono contare su un contratto sociale. Dobbiamo riflettere in modo approfondito sulle implicazioni per questi lavoratori durante i periodi di stress. Sono loro i veri perdenti di questa pandemia.
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