Necessità di una guida esperta: la reazione degli investitori al rialzo dell’inflazione
Il sondaggio condotto da Schroders rileva che, alla luce dell’incremento di inflazione e tassi di interesse a livelli mai visti negli ultimi anni, gli investitori danno maggiore importanza alle competenze di un consulente professionale.
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I risparmiatori sono più propensi a rivolgersi a un esperto nella gestione degli investimenti poiché il rialzo di inflazione e tassi di interesse crea incertezza e impone di rivedere i piani finanziari; è quanto emerge dal sondaggio di Schroders condotto su quasi 24.000 investitori di tutto il mondo. L’indagine di quest’anno ha rilevato che gli investitori meno giovani e quelli che si considerano “avanzati” o “esperti” in materia di investimento sono più inclini ad apprezzare la consulenza di un professionista.
Le risposte al sondaggio suggeriscono che gli investitori stanno adeguando le strategie di investimento – e le attese di rendimento – alla luce del contesto economico incerto. Inoltre, data la maggiore volatilità del mercato, gli investitori sembrano consapevoli dei vantaggi di un investimento “attivo”, basato sulla selezione dei titoli e sulla supervisione del portafoglio da parte di un gestore professionale, rispetto a un investimento “passivo” che si limita a replicare fedelmente un indice di mercato. Il Global Investor Study 2022 è l’ultimo di una serie di importanti sondaggi condotti da Schroders per saggiare le opinioni di quasi 24.000 investitori di tutto il mondo, provenienti da 33 Paesi.
Il rialzo dei tassi di interesse
Il sondaggio è stato condotto tra febbraio e aprile 2022, quando l’inflazione in molte parti del mondo era già in forte aumento. In aprile l’inflazione annua si attestava all’8,3% negli Stati Uniti, al 9% nel Regno Unito e al 7,4% nella zona euro, livelli che non si registravano da anni, per non dire decenni.
In tutta risposta, le banche centrali avevano iniziato a inasprire i tassi: la prima mossa della Bank of England risale infatti a dicembre 2021 e quella della Federal Reserve USA a marzo 2022. Nonostante le autorità monetarie abbiano operato rialzi consistenti dei tassi solo successivamente, all’epoca del sondaggio era chiaro che i costi di finanziamento erano già in aumento.
La saggezza aumenta con l'età? Variazione delle risposte degli investitori in base a età ed esperienza
Dopo un lungo periodo di tassi di interesse estremamente bassi e inflazione controllata, per lo meno in molte economie sviluppate, si potrebbe pensare a una reazione non immediata degli investitori ai primi cenni di rialzo di inflazione e tassi.
Tuttavia il sondaggio di Schroders suggerisce che un’alta percentuale degli intervistati (oltre la metà) è propensa a cambiare strategia. Emerge inoltre che sono gli investitori più esperti i più inclini a un simile cambiamento. Solo un quarto (il 27%) di coloro che si definiscono “inesperti” sembra deciso a modificare i propri investimenti a fronte del rialzo dell’inflazione, rispetto all’80% di quelli che si ritengono “esperti”.
Svolta radicale: gli investitori cambieranno approccio di fronte all’inflazione?
Il sondaggio condotto nel 2022 ha dato un esito sorprendentemente simile anche sotto un altro aspetto: la consulenza finanziaria. Anche in questo caso, gli investitori che si ritengono “principianti” sono meno propensi a rivolgersi a un esperto (32%) rispetto a quelli che si definiscono esperti (47%).
“La cosa potrebbe risultare illogica”, commenta Lesley-Ann Morgan, Head of Multi-Asset Strategy presso Schroders. “Ci si potrebbe aspettare che chi si ritiene “esperto” vada avanti da solo, poiché sicuro delle proprie decisioni. In realtà, dalle risposte raccolte si capisce che gli investitori che hanno già vissuto situazioni simili conoscono le conseguenze di un’inflazione elevata e di un aumento del costo del denaro. Sono consapevoli di dover per lo meno riesaminare i propri investimenti e magari diversificarli ulteriormente. È proprio in momenti come questo che la consulenza di un professionista viene maggiormente apprezzata e acquista valore.”
Chi ritiene che questo sia un buon momento per rivolgersi a un consulente finanziario?
Notiamo con interesse che gli investitori più propensi a richiedere una consulenza hanno più di 71 anni. Questo gruppo di persone potrebbe ricordare la situazione di inflazione elevata degli anni ‘70 e ‘80.
Ma gli investitori non cercano solo il consiglio di un esperto, vogliono anche un manager competente nella gestione degli investimenti. Tutti gli investitori ritengono i fondi a “gestione attiva” – fondi con investimenti selezionati e portafogli costantemente monitorati da un gestore – più interessanti rispetto a sei mesi prima dello studio. Ancora una volta i più convinti sono gli investitori più esperti.
Il sondaggio rivela che il 63% degli “esperti” è più attratto dai fondi a gestione attiva rispetto a sei mesi prima, una percentuale decisamente più robusta rispetto a quella degli investitori con meno esperienza (cfr. il grafico seguente). Ne deriva che molti investitori, soprattutto se esperti, riconoscono il valore aggiunto di una gestione attiva, in particolare nei periodi di incertezza e volatilità sui mercati.
Maggiore appeal: i risparmiatori sono più attratti dai fondi a gestione attiva
Le attese di rendimento sono elevate, ma l’ottimismo si affievolisce
Gli investitori sperano ancora in performance annue a due cifre nei prossimi anni, ma le attese sono in calo. Per i prossimi cinque anni, a livello globale gli investitori prevedono un rendimento totale annuo medio (crescita del reddito e del capitale) dell’11,37%.
Benché si tratti di una stima superiore a quella dell’anno scorso (11,31%), il tasso di crescita delle attese di rendimento è rallentato. In media, negli ultimi sei anni le attese sono cresciute dello 0,23% su base annua, ma secondo l’indagine del 2022 il tasso di crescita mostra una decelerazione dello 0,06%.
La variazione delle attese di rendimento a livello regionale è pronunciata. Gli investitori sudafricani sono particolarmente ottimisti (rendimento atteso del 16,05%), probabilmente per via delle performance migliori del mercato interno nel 2021 rispetto a quanto previsto inizialmente. Per contro, gli investitori di Italia e Francia prevedono rendimenti rispettivamente del 9,8% e del 9,2%.
“I mercati globali sono molto cambiati rispetto al periodo in cui si è svolto il sondaggio”, afferma Lesley-Ann Morgan. “Tuttavia questi studi presentano una costante: la determinazione a mantenere gli investimenti e la convinzione di poter conseguire dei rendimenti e cogliere opportunità. La principale novità in termini di comportamento emersa quest’anno, è la maggiore propensione degli investitori ad avvalersi di una consulenza finanziaria e di un gestore attivo esperto”.
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