USA: il mercato del lavoro rimbalza
A ottobre abbiamo visto un rimbalzo del mercato del lavoro americano, dopo i duri colpi subiti a causa delle tempeste e degli uragani a settembre. I payroll hanno registrato un aumento di 261.000 unità, inferiore alle attese. Tuttavia, con una revisione al rialzo di 90.000 unità rispetto alle stime precedenti, il livello dell’occupazione è abbastanza in linea con quanto ci si attendeva.
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A ottobre abbiamo visto un rimbalzo del mercato del lavoro americano, dopo i duri colpi subiti a causa delle tempeste e degli uragani a settembre. I payroll hanno registrato un aumento di 261.000 unità, inferiore alle attese. Tuttavia, con una revisione al rialzo di 90.000 unità rispetto alle stime precedenti, il livello dell’occupazione è abbastanza in linea con quanto ci si attendeva.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% rispetto al 4,2% precedente, raggiungendo il livello minimo dal 2000. I salari sono rimasti però piatti, tanto che il tasso di crescita annuale è sceso al 2,4% a/a dal 2,8%. Alla luce di ciò, continua il rebus della scarsa crescita salariale, anche se, guardando al rapporto occupati/popolazione totale, si può riscontrare un maggior margine nel mercato del lavoro di quanto il tasso di disoccupazione convenzionale lascerebbe intendere. Il primo infatti si attesta al 60,2% rispetto al 64,5% di 17 anni fa e, durante l’attuale ciclo, ha seguito più fedelmente l’andamento dei salari.
I dati odierni mettono la Federal Reserve sulla strada verso un nuovo rialzo dei tassi a dicembre. Probabilmente nel 2018, con il nuovo presidente Jerome Powell, la Fed alzerà i tassi altre due volte.
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