Un nuovo scenario per gli investimenti
Come le persone si stanno adattando all'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse.Nella maggior parte dei Paesi, l'elevata inflazione e l'aumento dei tassi di interesse stanno influendo in maniera significativa sugli investimenti, raggiungendo livelli che non si vedevano dagli anni Novanta. Per molti degli intervistati nella nostra ricerca questo rappresenta una sfida: circa la metà infatti, con età media di 43 anni, andava ancora a scuola quando a quei tempi questi due fattori influenzavano i mercati.
Si tratta di un contesto molto diverso rispetto all'ultima edizione del Global Investor Study del 2022. Una parte degli intervistati riteneva infatti che i cambiamenti fossero solo un incidente di percorso e prevedeva un rapido ritorno al contesto favorevole di bassa inflazione e bassi tassi.
Siamo in un nuovo regime per gli investimenti e il 78% delle persone ne è consapevole.
In presenza di inflazione e tassi di interesse più elevati assistiamo a un cambio di regime in termini di politiche e mercati?
La maggior parte delle persone ha adeguato la propria strategia finanziaria complessiva alla luce delle prospettive economiche più difficili in molti Paesi. Risparmiare di più e spendere di meno è la risposta più popolare, scelta dal 44% degli intervistati. Con l'aumento del costo della vita, tuttavia, molti si trovano costretti a chiedere più prestiti. Questa scelta è stata ritenuta "probabile" dal 41% delle persone di età compresa tra i 18 e i 37 anni.
Di fronte a un nuovo contesto per gli investimenti serve un nuovo modo di pensare. Quando si può ottenere un buon rendimento a basso rischio sui risparmi, l'acquisto di azioni per il rendimento da dividendi appare meno allettante. I prezzi delle obbligazioni crollano. Inoltre, l'incremento dei tassi in genere rallenta la crescita economica e generalmente questo va per lo più a discapito delle aziende più piccole, che tendono ad avere finanze più fragili. Alla luce di questi cambiamenti, oltre la metà degli intervistati dichiara di aver adattato le proprie strategie d'investimento.
Gli investitori stanno adeguando le strategie a questa nuova era?
Nonostante sia passato oltre un anno da quando le principali banche centrali hanno iniziato ad aumentare i tassi nel primo trimestre del 2022, una consistente minoranza - oltre un terzo - sa di dover reagire, ma non sa bene come.
Questo è legato principalmente alla mancanza di know-how in materia di investimenti. Tra coloro che hanno valutato le proprie conoscenze a livello “esperto”, il 16% ha dichiarato di dover ancora adattare la propria strategia, mentre la percentuale di coloro che hanno valutato le proprie conoscenze in materia di investimenti a livello “principiante” era oltre il doppio, vale a dire il 37%.
Coloro che hanno valutato le proprie conoscenze a livello “esperto” sono inoltre più propensi a rivolgersi a un consulente finanziario: circa il 46% si dichiara disposto in tal senso, contro il 36% di coloro che si classificano come “principianti”. Ciò sottolinea un messaggio chiave del precedente Global Investor Study 2022: chi è “esperto” è più propenso a richiedere una consulenza finanziaria, poiché il maggior grado di esperienza comporta una migliore comprensione della sfida rappresentata dalle attuali condizioni economiche.
In questo nuovo contesto gli investitori sono attratti dall’esperienza e trovano più interessanti i fondi a gestione attiva
Gli strumenti verso cui le persone sono più o meno attratte di prima
Altro segno del fatto che in tempi di cambiamento le persone si rivolgono a dei consulenti è la salda convinzione del valore di una gestione attiva dei fondi.
Opportunità e rischi vanno spesso di pari passo negli investimenti e in genere le persone dichiarano una maggiore tolleranza al rischio, soprattutto tra gli investitori più giovani.
Gli investitori più giovani sono i più preparati ad assumere un rischio extra
Come le persone definiscono la loro tolleranza al rischio rispetto a cinque anni fa?
Oltre alle differenze generazionali, esistono anche sfumature geografiche. Gli statunitensi stanno aggiungendo rischio ai propri portafogli, come si evince da quanto dichiarato dall’81% degli intervistati in fatto di maggiore tolleranza al rischio. Ciò è forse legato alle condizioni economiche: nella più grande economia del mondo l'inflazione è scesa da oltre il 9% (metà del 2022) a circa il 5% (al momento del sondaggio di quest'anno) e la disoccupazione è rimasta bassa. Forse molti americani ritengono di potersi permettere di puntare a rendimenti più elevati.
Anche in Asia la tolleranza al rischio in media è aumentata: la percentuale di persone che dichiarano di essere più tolleranti rispetto a cinque anni fa è pari al 62%. È l’Europa - Regno Unito compreso - a essere più cauta, soprattutto Germania e Italia. In tutta la regione, la percentuale di coloro che dichiarano di avere una tolleranza al rischio superiore a quella di cinque anni fa è meno della metà (46%).
Nonostante il cambiamento del panorama degli investimenti, le aspettative di rendimento sono rimaste invariate. Interrogati sulle aspettative realistiche di rendimento per i prossimi cinque anni, gli intervistati hanno indicato un dato annuale dell'11,5%, rispetto all'11,4% del 2022.
Si tratta di un obiettivo ambizioso: è sostanzialmente superiore al rendimento annualizzato dell'indice MSCI World dell'8,16% tra la sua nascita alla fine del 1987 e l'agosto 2022.
Le riflessioni sul futuro dei prossimi anni, tuttavia, saranno di scarso valore se i mercati si troveranno a vivere un altro anno brutale come il 2022, quando i mercati azionari globali, misurati dall'indice MSCI World, sono scesi del 17,7%.
Per superare le medie occorrono scelte d'investimento oculate, tipicamente individuando i trend che trainano i mercati.
Fra i trend macro del momento, l’IA e la maggiore regolamentazione in ambito tecnologico sono considerate le più promettenti per gli investitori
Quanti pensano che i diversi trend possano aumentare il valore dei loro portafogli?
L'entusiasmo per l'intelligenza artificiale è forse legato a un più ampio interesse per gli investimenti tecnologici. Le azioni tecnologiche hanno generato rendimenti molto elevati nel decennio precedente alla crisi da Covid-19 che ha sconvolto i mercati. Anche queste azioni hanno contribuito ad alimentare i guadagni del mercato nella prima metà del 2023. Tuttavia, negli ultimi tempi si è sviluppata una maggiore pressione dato che è chiaro che i tassi resteranno più alti più a lungo. Ciò nonostante, molti mantengono l’entusiasmo: i titoli internet e tecnologici sono stati il tema di investimento più popolare, divenuti più allettanti negli ultimi sei mesi secondo il 65% degli intervistati.
I titoli immobiliari sono rimasti una scelta consolidata per molti investitori, posizionandosi al secondo posto tra gli investimenti tematici. Seguono in classifica i veicoli elettrici e la sostenibilità.
Nonostante le montagne russe degli ultimi anni, gli investitori rimangono ottimisti, soprattutto quelli che dispongono di conoscenze maggiori.
“In un panorama di investimenti sempre più plasmato dalle '3D', vale a dire deglobalizzazione, decarbonizzazione e demografia, gli investitori devono ancora abituarsi al fatto che inflazione e tassi di interesse più elevati siano destinati a persistere. Ogni asset è dovuto sottostare a un riprezzamento per competere con il rendimento della liquidità in banca. Ancora una volta, è la valutazione l’aspetto importante. Rispetto agli ultimi 15 anni, oggi potrebbe rendersi necessario essere più flessibili e attivi nel modo di investire. Dai risultati dello studio si evince che alcuni investitori si stanno adeguando più velocemente di altri.”
Group Chief Investment Officer